Webness

Oggi, il computer interpreta il ruolo di "meta-medium" o "meta-strumento".
In un mondo fatto di macchine interattive e sempre piú intelligenti, il computer è in grado di stimolare e far convergere in sé tutti gli altri media, interagendo con l'utente non solo sul piano cognitivo. O meglio, l'utente è sempre piú convinto di interagire non con l'oggetto fisico (la macchina in quanto tale, con le sue periferiche di input e output), ma con quella macchina "virtuale" che acquista uno status reale, un'esistenza quasi tangibile. Dunque...il computer è uno strumento per fare o per pensare?
E inoltre, se il Web Semantico è per antonomasia convergenza dei media, come non scorgere in esso una nuova ristrutturazione del sensorio nella multimedialità, potenziata dall'interfacciarsi diretto tra l'uomo e la macchina?
Quello che Derrick de Kerchove sosteneva per Internet è, dunque, perfettamente applicabile al Web Semantico: "esso ci fa accedere ad un ambiente vivo, di milioni di intelligenze umane perpetuamente al lavoro su qualcosa o su tutto con potenziale rilevanza per qualcuno e per tutti. E' una nuova condizione cognitiva che chiamo Webness".