Hans Frank - ritratto in uniforme -foto d'epoca-
Hans Frank - Heynrich Himmler e Hans Frank -foto d'epoca-
"Devo chiedervi di sbarazzarvi di ogni sentimento
di pietà. Dobbiamo sterminare gli ebrei ovunque
ne troveremo e ovunque ce ne sarà la possibilità"
Hans Frank, 16 dicembre 1941
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Hans Frank nacque a Monaco nel 1900 e in questa città compì studi classici. Nel 1919 iniziò a studiare legge all'università di Monaco e di Kiel e contemporaneamente a dedicarsi alla politica.
Entrò a far parte del Freikorp Epp. Nel 1923 partecipò al tentato colpo di stato di Hitler a Monaco. Dopo il fallimento dell'impresa si rifugiò per un breve periodo in Austria, ritornando in Germania nel 1924 per laurearsi all'università di Kiel. Nel 1926 si allontanò dal Partito Nazista per protestare contro la decisione di Hitler di non rivendicare all'Austria l'Alto Adige passato all'Italia dopo il 1918. Dopo questa "crisi" si iscrisse formalmente al partito nel 1928 divenendone uno dei principali legali.
L'utilità di Frank decrebbe rapidamente con la conquista del potere: il suo ruolo di avvocato non era più strategica. Ricoprì così cariche quasi onorifiche: nel 1933 ministro della giustizia del land di Baviera, nel 1934 ministro senza portafoglio.
Tra il 1934 ed il 1941 fu presidente della Accademia Tedesca di Giurisprudenza. Soltanto nel 1939, dopo l'invasione della Polonia, ottenne un incarico di prestigio: la nomina a governatore del Governatorato Generale, una parte della Polonia che, almeno formalmente, non era stata annessa al Reich.
Frank si insediò a Cracovia nel castello di Wavel. Si illuse di poter esercitare un potere esclusivo in un'area vitale per i piani di sterminio di Himmler. Nel Governatorato Generale infatti era stato deciso di concentrare il maggior numero di ebrei destinati alla successiva liquidazione in un "Judenreservat", una "riserva di ebrei" nel distretto di Lublino.
Frank tentò di opporsi ad un flusso migratorio di ebrei e indesiderabili che andavano a congestionare il "suo" Governatorato. Inizialmente non si oppose all'arrivo dei polacchi espulsi dall'ex Polonia annessa al Reich e dagli ebrei provenienti dalla Germania. Anzi si disse disposto ad accoglierne un milione, nella certezza che questi sarebbero stati trasferiti in Madagascar o più a Est.
Quando i piani cambiarono Frank ingaggiò una lotta per il potere con Himmler per avere la completa giurisdizione sul Governatorato. Il 12 dicembre 1940 in una riunione a Berlino ottenne che gli fossero notificati gli arrivi di ebrei e il 23 marzo 1940 Goering ordinò che nessun trasporto dovesse più avvenire senza il consenso di Frank. Dall'altro lato Frank si impegnò in un suo personale piano di espulsione degli ebrei da Cracovia che portò all'espulsione di 43.000 abitanti e alla creazione per i pochi rimasti di un ghetto sovraffollato e insano. Nell'ottobre 1941 - quando i piani di Himmler non prevedevano più soltanto uno spostamento ma lo sterminio degli ebrei - iniziò un flusso ininterrotto di trasporti ferroviari.
Iniziò così la creazione di Ghetti sempre più sovraffollati a Varsavia e Lodz e in numerose altre località. La "battaglia" di Frank era perduta e i successivi tentativi di alleggerire la pressione sul Governatorato fallirono. Il 20 gennaio 1942 alla conferenza di Wannsee nella quale si decise il destino degli ebrei Frank inviò il suo braccio destro Bühler cercando, invano, di ottenere che ad essere liquidati per primi fossero gli ebrei della sua area.
Infine il 5 marzo 1942 a Berlino Frank venne privato di ogni giurisdizione sulla "questione ebraica" all'interno del Governatorato Generale. Tutte le competenze venivano passate a Friedrich Wilhelm Krüger capo della polizia e delle SS nel Governatorato. Frank non aveva compreso che nei piani di Hitler il Governatorato Generale era soltanto un luogo di raccolta per il successivo sterminio. E ciò nonostante Hitler personalmente avesse detto nell'ottobre del 1940 che considerava il Governatorato soltanto "un grande campo di lavoro polacco" (ein grosses polnisches Arbeitslager).
Nell'estate del 1942 Frank in una serie di discorsi tenuti nelle università tedesche di giurisprudenza criticò apertamente la trasformazione dello stato di diritto tedesco in stato di polizia. Non limitandosi a queste critiche pubbliche indirizzò un memorandum a Hitler dove sosteneva - riferendosi a polacchi ed ebrei - che "non si dovrebbe uccidere la vacca dalla quale si vuole trarre latte".
La reazione di Hitler fu brutale: Frank venne sollevato da ogni incarico all'interno del Partito e gli venne proibito di tenere pubblici discorsi all'interno del Reich.
A dispetto delle dimissioni più volte presentate da Frank, Hitler lo costrinse a mantenere la sua carica di Governatore. All'arrivo delle truppe russe Frank abbandonò Cracovia. Arrestato dagli alleati venne processato a Norimberga e, giudicato colpevole, venne impiccato il 16 ottobre 1946.
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