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Cenni di Approfondimento: La Conferenza del Wannsee



Conferenza del Wannsee - Prospetto frontale della villa
-foto d'epoca-

La Conferenza del Wannsee

Una villa nei dintorni di Berlino ...

Nella zona sud occidentale di Berlino sorge l'elegante quartiere residenziale di Wannsee adagiato lungo le sponde del laghetto omonimo poco distante da Potsdam. All'inizio del Novecento la zona vide insediarsi un nutrito numero di industriali che per la bellezza della zona decisero di farsi costruire le proprie residenze.

Tra questi industriali vi era anche Ernst Marlier che commissionò il progetto all'architetto Paul Baumgarten, allievo di Alfed Messel innovatore dell'architettura tedesca a cavallo del secolo. Pare che Marlier amasse in modo particolare le due colonne in marmo italiano della facciata tanto che - affidando l'incarico a Baumgartner - gli avrebbe detto: "costruiscimi una casa intorno a queste colonne". Paul Baumgartner all'epoca era uno degli architetti più celebri a Berlino, alcuni anni prima, nel 1909, aveva costruito nei dintorni la villa del celebre pittore Max Liebermann. Nel 1915 Villa Marlier era completata. Ernst Marlier e sua moglie Margarete vi abitarono però soltanto per sei anni, la guerra rovinò gli affari di Marlier che fu costretto a vendere. Nel 1921 la villa e il suo giardino di 30.000 metri quadrati vennero venduti ad un altro industriale, Friedrich Minoux. Il nuovo acquirente aveva cominciato la sua carriera di imprenditore ad Essen per poi divenire direttore e braccio destro del magnate industriale Hugo Stinnes. Minoux non era semplicemente un industriale. Uomo di grandi ambizioni politiche si adoperò per trovare un accordo tra l'esercito e gli ultranazionalisti tedeschi. Il 21 febbraio 1923 nella villa si incontrarono il comandante dell'esercito tedesco Hans von Seeckt e l'ex generale Erich Ludendorff. Minoux auspicava un accordo comune per reagire all'occupazione francese della regione della Ruhr. Una reazione che avrebbe dovuto far cadere il governo democratico tedesco e insediare lo stesso Minoux a capo di un governo dittatoriale appoggiato da esercito e milizie ultranazionaliste. Il 25 ottobre 1923 Minoux si recò a Monaco di Baviera ed incontrò sia Ludendorff che Hitler. I tre uomini discussero di come sviluppare un colpo di Stato per rovesciare il governo. Fu una discussione inutile: Hitler non aveva alcuna intenzione in caso di vittoria di cedere il potere a Minoux. Così il 9 novembre 1923 i nazisti tentarono da soli il famoso Putsch che fallì miseramente conducendo Adolf Hitler in carcere. Minoux - troppo compromesso nel tentato colpo di Stato - pur essendo riuscito a non finire in prigione dovette ridimensionare le sue ambizioni. Lasciata la Stinnes fondò una una ditta commerciale per la vendita all'ingrosso di carbone. In realtà la vera attività di Minoux dal 1924 al 1938 fu quella di truffatore. Grazie alla sua posizione nel consiglio di amministrazione della GAS AG riuscì ad appropriarsi di 12 milioni di Reichsmark. Nonostante sin dal 1935 l'attività di Minoux fosse nota alle autorità, venne arrestato soltanto nel maggio 1940. Processato e condannato a cinque anni di prigione, Minoux cominciò a scontare la sua pena nel giugno 1942. Nel 1945 fece ritorno a Berlino dove morì quello stesso anno. Proprio mentre Minoux era agli arresti - nel novembre 1940 - la villa cambiò proprietario. Minoux la vendette per un milione e novecentocinquantamila Reichsmark alla Fondazione Nordhav. Dietro la quale c'era Reinhardt Heydrich e le sue SS. Formalmente la Fondazione Nordhav avrebbe dovuto curarsi del benessere degli uomini dell'SD, il servizio di controspionaggio nazista. In realtà attraverso di essa Heydrich acquistava proprietà per sé e per la moglie. In precedenza infatti - nel 1939 - la Fondazione Nordhav aveva acquistato una ampia tenuta nell'isola di Fehmarn confinante con la casa di sua moglie. Villa Marlier passava così nelle mani di Heydrich e sua moglie sotto la copertura di "foresteria" per gli ufficiali delle SS. Dopo la morte di Heydrich la Fondazione Nordhav di fatto si sciolse e la Villa venne venduta all'Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich (RSHA) nel febbraio 1943. La villa trasformata - questa volta realmente - in foresteria per ufficiali nazisti in missione a Berlino, ospitò nel 1944 i congiurati che tentarono di uccidere Hitler nel luglio 1944. Dopo la guerra fu abitata da militari russi e poi statunitensi. Successivamente trasformata in ostello scolastico è oggi sede di un museo di documentazione sull'Olocausto.





Conferenza del Wannsee - Reinhard heydrich al lavoro
-foto d'epoca-

Heydrich scrive ...

29 novembre 1941. Primo mattino. Una pioggia fine cade su Berlino. Al numero 102 di Wilhelmstrasse nel suo ufficio di capo dell'Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich, Reinhard Heydrich legge i dispacci che gli giungono dai suoi uomini sparsi per l'Europa. Le notizie del giorno sono buone: la Wehrmacht avanza in direzione di Mosca, Leningrado è sotto assedio. La guerra con l'Unione Sovietica finirà presto. Anche la guerra contro gli ebrei procede bene. Da Kiev il comandante dell'Einsatzgruppe C comunica di aver liquidato 75.000 ebrei.

Da Nikolayev il comando dell'Einsatzgruppe D fa sapere di aver fucilato negli ultimi giorni 11.037 ebrei e 31 comunisti. L'Einsatzgruppe D sta iniziando a ripulire la Crimea dagli ebrei. Heydrich è soddisfatto. L'ebraismo a oriente è in agonia. Chi non è ancora morto morirà presto o di fame nei ghetti o grazie ai plotoni di esecuzione degli Einsatzgruppe. La soluzione finale del problema ebraico è ben avviata a Oriente ma occorre ripulire l'Europa. Himmler ha fretta, il Führer vuole che in Germania non vi siano più ebrei. Heydrich si è già mosso, grazie al buon lavoro di Eichmann da Vienna, da Praga, da Berlino, da Colonia, dal Lussemburgo, da Amburgo, Francoforte e Düsseldorf 19.837 ebrei sono stati spediti in Polonia, nel ghetto di Lodz. Ma è venuto il tempo di agire su scala più grande, occorre pensare in grande. Ci sono ancora undici milioni di ebrei da eliminare in Europa. Heydrich alza lo sguardo, dalla foto sul tavolo l'amata moglie Lina sorride. E' venuto il momento di riunire tutte le autorità dello Stato Nazista per coordinare insieme la soluzione finale del problema ebraico. Fuori ha smesso di piovere. Heydrich ha iniziato a scrivere:
"Il 31 luglio 1941 il maresciallo del Reich mi ha incaricato di predisporre, con la partecipazione delle altre istanze centrali interessate, tutte le necessarie misure per preparare dal punto di vista organizzativo, pratico e materiale una soluzione globale della questione ebraica in Europa e di rimettergli al più presto un piano complessivo a questo riguardo. Allego alla presente fotocopia di quell'incarico. Tenuto conto della straordinaria importanza che deve essere accordata a tali questioni e, affinché tutti i servizi centralizzati, implicati nel lavoro che rimane da compiere in relazione alla soluzione finale, giungano a un punto di vista comune, suggerisco che i problemi siano fatti oggetto di un reciproco scambio di idee, tanto più che dal 15 ottobre 1941, gli ebrei vengono evacuati dal territorio del Reich e dal Protettorato di Boemia e Moravia verso Est con trasporti continui. Pertanto, La invito a partecipare a un incontro del genere, cui seguirà colazione, il 9 dicembre 1941, alle ore 12.00, nella sede del Comitato internazionale della Polizia giudiziaria a Berlino, Am Grossen Wannsee nn. 56-58. Lettere analoghe a questa sono state da me indirizzate al governatore generale dottor Frank, al Gauleiter dottor Meyer, ai Segretari di Stato Stuckart, dottor Schlegelberger, Gutterer e Neumann, nonché al dottor Leibbrandt, capo di un Ufficio del Reich, al Sottosegretario di Stato Luther, all'Obergruppenführer delle SS Krüger, al Gruppenführer delle SS Greifelt, all'Oberführer delle SS Klopfer e al direttore generale di ministero Kritzinger"

Consegnata la minuta alla segretaria Heydrich pose nuovamente la propria attenzione ai dispacci che provenivano dall'Europa. Tuttavia gli avvenimenti modificarono le intenzioni di Heydrich. Tra il 29 novembre ed il 7 dicembre 1941 si accavallarono tutta una serie di problemi e di eventi non previsti. Mosca le cui ore sembravano contate non capitolo'. La notte del 4 dicembre il termometro a Mosca segnò -35 gradi. La Wehrmacht viene colta del tutto impreparata. All'alba del 5 dicembre con 25 gradi sotto lo zero 88 divisioni di fanteria russe, 12 di cavalleria e 1.500 carri armati attaccarono le 67 divisioni tedesche. Le linee tedesche sono sfondate per 18 chilometri a nord di Mosca. Il 7 dicembre il Giappone attacca gli Stati Uniti a Pearl Harbour. L'11 dicembre la Germania dichiara guerra agli Stati Uniti. Mentre l'offensiva russa respingeva indietro di 130 chilometri i tedeschi, Hitler destituiva i comandanti in capo dell'esercito costringendo alle dimissioni il generale von Brauchitsch e assumendo direttamente la guida dell'esercito. In questo turbinio di avvenimenti la riunione indetta da Heydrich venne annullata. Soltanto tre settimane dopo, l'8 gennaio 1942 dal suo ufficio di Praga, Heydrich poté riconvocarla:
"Ho dovuto annullare all'ultimo momento la riunione che era stata fissata per il 9 dicembre 1941, riguardante i problemi connessi alla soluzione finale della questione ebraica, a causa di eventi improvvisi, i quali richiedono la presenza di una parte dei signori invitati. Poiché non è possibile rinviare più a lungo l'esame delle questioni connesse al nostro problema, rinnovo con la presente l'invito a partecipare a una riunione, cui seguirà colazione, per il 20 gennaio 1942, alle ore 12.00, a Berlino, Am Grossen Wannsee nn. 56-58. Resta invariata la lista delle persone invitate, allegata al precedente invito"

La guerra contro gli ebrei non poteva subire rallentamenti.