Biografia di Pier Paolo Pasolini
Pasolini venne arruolato a Livorno nel 1943 ma nel
settembre dello stesso anno disobbedì all'ordine di consegnare le armi ai
tedeschi e fuggì.
Dopo alcuni spostamenti si recò Versutta con la famiglia, piccola frazione di
Casarsa, luogo poco esposto ai bombardamenti tedeschi.
Lì iniziò l'insegnamento al Ginnasio.
Nel 1945 il fratello Guido pasolini venne massacrato nelle malghe di
Porzus.
Guido si era rifiutato di restare nascosto a Versutta e aveva intrapreso la
lotta partigiana nella divisione Osoppo.
Quando nacquero dei conflitti intestini tra i vari gruppi della resistenza
friulana la situazione degenerò, un gruppo di Garibaldini catturarono il gruppo
degli Osoppo e li passarono alle armi.
Guido riuscì a fuggire e a rifugiarsi da una contadina, ma quando i garibaldini
lo trovarono lo trascinarono fuori e lo massacrarono.
>> Leggi: Pier
Paolo Pasolini, "Vie Nuove" n.15, Settembre 1971
Pasolini metterà
in versi nel Corus in morte di Guido, che appariranno nello
Stroligut dell'agosto 1945:
La livertat, l'Itaia
e quissa diu cual distin disperat
a ti volevin
dopu tant vivut e patit
ta quistu silensiu
Cuant qe i traditours ta li Baitis
a bagnavin di sanc zenerous la neif,
"Sçampa - a ti an dita - no sta torna'
lassu'"
I ti podevis salvati,
ma tu
i no ti às lassat bessòi
i tu cumpains a muri'.
"Sçampa, torna indavour"
I te podevis salvati
ma tu
i ti soso tornat lassu',
çaminant.
To mari, to pari, to fradi
lontans
cun dut il to passat e la to vita
infinida,
in qel di' a no savevin
qe alc di pi' grant di lour
al ti clamava
cu'l to cour innosent
Dopo la morte di Guido,
che ebbe effetti devastanti per la famiglia Pasolini, Pier Paolo si legò ancor
più alla madre che era distrutta
dal dolore.
Pasolini si laureò nel 1945, con la tesi “Antologia della lirica
Pascoliana (introduzione e commenti)”.
Trovò lavoro come insegnante in una scuola media di Valvassone, in provincia di
Udine
Nel 1947 diede la propria adesione al Pci e iniziò a collaborare
al settimanale del partito, “Lotta e Lavoro”.
Aderire al Pci significò per Pasolini condividere il suo ideale con le stesse
persone, lo stesso partito friulano che in passato provocò tanto doloro alla sua
famiglia con la morte del fratello Guido.
Fu quasi un atto di coraggio.
Pasolini divenne
segretario della sezione di SanGiovanni di Casarsa ma non venne visto di buon
occhio nel partito, per il suo eccessivo interesse per la cultura borghese e per
le suo opere poetiche dialettali e spesso senza un soggetto politico.
Il 15 Ottobre
1949 iniziò la lunga e denigrante trafila giudiziaria che umiliò il poeta
per tutta la vita.
Infatti venne segnalato ai Carabinieri di Cordovado per corruzione di minorenne.Il
periodo era aspro, segnato da controversie tra sinistra e Dc, e la posizione di
Pasolini venne più volte criticata sia dalla destra che dalla sinistra.
Dopo la denuncia, prima ancora del processo, Pasolini fu espulso dal Pci.
In pochi giorni perse il lavoro da insegnante, fu espulso dal partito e si trovò
in una situazione tesa con la madre.
Decise di fuggire da
Casarsa e si trasfeì a Roma con la madre.
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