Saschneausen - Ingresso dei prigionieri al campo -foto d'epoca-
Saschneausen - Ingresso al campo -foto attuale-
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Costituzione: 12 luglio 1936
Ubicazione: 35 km a nord di Berlino
Chiamato anche "Oranienburg - Sachsenhausen", era uno dei più grandi campi di concentramento nella Germania settentrionale. Da documenti rinvenuti dopo la liberazione risulta che al 31-1-1945 erano presenti in quel Lager 56.624 deportati di ogni nazionalità.
Sono passati per quel campo, stando ai registri ufficiali, 204.537 uomini, una buona metà dei quali vi trovarono la morte per sfinimento, per sottonutrizione, per malattia ma soprattutto perché furono assassinati dalle SS. I deportati italiani identificati sono 421.
Nel campo di Sachsenhausen venivano sperimentati i metodi più aggiornati, semplici ed economici di «liquidazione» delle «sottospecie umane» (Untermenschen) invise al regime nazista. Dal settembre al novembre 1941 18.000 prigionieri di guerra sovietici furono eliminati col colpo alla nuca. Esisteva per questo un'apposita installazione in una baracca non lontana dal campo, dove i prigionieri col pretesto di una normale misurazione della loro statura venivano invece uccisi con un colpo di pistola, sparato da un SS appostato dietro una fessura del muro, corrispondente all'attrezzatura della misurazione. Poi questo sistema fu sostituito dall'asfissia a mezzo dei gas di scarico di camion appositamente attrezzati, ma soprattutto da fucilazioni collettive sul ciglio di fosse comuni, che gli stessi morituri erano costretti a scavare.
Accanto al Lager principale un campo speciale ospitava, con qualche riguardo, ministri e personalità dei paesi invasi, mentre migliaia di deportati furono messi a disposizione delle industrie impiantate nei dintorni. La solita DEST (Deutsche Erd und Steinwerke), la DAW (Deutsche Ausrustungswerke) ma anche Heinkel, AEG, Siemens, Demag-Daimler-Benz utilizzarono la manodopera coatta fornita dal Lager.
Nel 1942 la DEST decise di costruire una grande fabbrica di materiali refrattari accanto alla quale sorse poi una fonderia, perciò altri 2.000 schiavi dovettero disboscare terreni pressoché vergini, prosciugare paludi, costruire gli edifici e poi lavorare nella fabbrica realizzata con macchinari razziati dalle SS nei territori invasi e occupati dalle armate di Hitler.
Il 20 agosto 1939 alcuni deportati, camuffati con divise polacche, furono portati e poi trucidati a Gleiwitz, in prossimità della locale trasmittente radio. Da quell'episodio, gabellato per una violazione del territorio tedesco, Hitler trasse il pretesto per scatenare la seconda guerra mondiale, aggredendo la Polonia.
Sachsenhausen funzionava anche da campo di addestramento dei reparti di SS destinati alla sorveglianza e gestione di altri Lager: una vera scuola di sadismo e di meticolosa criminalità organizzata.
Va anche ricordato che in questo Lager le SS riunirono i più famosi falsari d'Europa facendo loro stampare molti milioni di sterline e di dollari la cui perfetta imitazione venne sfruttata nei modi più rocamboleschi.
Anche a Sachsenhausen furono effettuati esperimenti e studi pseudoscientifici, utilizzando come cavie esseri umani. Si sperimentò la resistenza ai gas tossici, si verificarono gli effetti di certi veleni ad azione immediata, di sonniferi e di preparati contro il tifo petecchiale, la tubercolosi ed altre infezioni virali.
Il Lager di Sachsenhausen fu liberato il 22 aprile 1945 da reparti avanzati della 37.a armata sovietica.
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