Ernst Rohm nacque in Baviera, nel 1887; egli fu un uomo politico e ufficiale nazista
grande sostenitore di Hitler. Nel 1923 prese il comando delle SA (Sturmabteilungen, reparti d'assalto),
che consistevano nel braccio armato del Partito nazista. Dopo il fallito tentativo dei nazisti di conquistare
la Baviera con il colpo di stato di Monaco nel 1923 si trasferì in Bolivia per sfuggire all’arresto, ma quando
tornò successivamente in patria, fu allontanato. Tornato in Germania nel 1931 su invito di Hitler,
Rohm fu rinominato capo delle SA. Quando i nazisti, nel 1933, riuscirono a conquistare il potere in Germania,
Röhm insistette affinché il controllo dell'esercito venisse affidato alle sezioni d'assalto (le sue SA) e si
schierò con l'ala più a sinistra del partito, che si opponeva ai ricchi conservatori seguaci di Hitler. Per
ottenere il pieno sostegno dell'esercito e degli industriali, Hitler fece uccidere Röhm e numerosi altri capi delle
SA nella notte fra il 30 giugno e il 1° luglio del 1934, la cosiddetta “notte dei lunghi coltelli”.