La situazione Polonia nel 1939
la Germania riuscì a stipulare un trattato di non aggressione con l'URSS, poco dopo il conflitto scoppiò,
a causa dell'aggressione nazista alla Polonia il 1° settembre.
Il conflitto fu immediatamente caratterizzato dalla nuova concezione strategica tedesca del Blitzkrieg
(guerra lampo), sostenuta da Hitler, che prevedeva l'uso di carri armati e autoblindo raggruppati in reparti
speciali "meccanizzati" che in caso di successo potevano avanzare di molti chilometri aggirando l'esercito
nemico tagliando così le linee di rifornimento.
L'attacco fu portato da due gruppi di armate, una nord comandata da Von Boch e l'altra sud comandata da Von Rundstedt. I due gruppi una volta sfondate le fragili linee difensive polacche si sarebbero ricongiunti nei pressi di Varsavia, con un movimento a tenaglia, ciò avvenne con un velocità che lasciò sbalordito il mondo intero Infatti nonostante il numero di soldati quasi si equivalesse (1.500.000 soldati tedeschi contro 1.300.000 polacchi), fu la qualità delle truppe a fare differenza, oltre all'abilità dei generali tedeschi, in particolare Von Rundstedt, e Von Manstein (quest'ultimo forse fu il miglior stratega della seconda guerra mondiale). I mezzi corazzati e gli aerei tedeschi a metà settembre assediavano la capitale e in altre due settimane liquidarono le rimanenti forze polacche. Il governo di Mosca fece invadere la Polonia orientale, attenendosi ad una clausola segreta del trattato di non aggressione, così dopo venti anni la repubblica Polacca fu cancellata dalla cartina geografica, senza aver ricevuto un aiuto concreto dalle potenze occidentali.