Qui accanto state vedendo delle immagini del ghetto di Varsavia.Immagini che scorrono veloci dalla sua realizzazione, nel 1939, alla deportazione di migliaia e migliaia di ebrei,
alla rivolta e alla distruzione di tutti i sui edifici!
Nelle immagini potete scorgere le condizioni di vita di questi esseri
umani, costretti a vivere in cattività, costretti a desiderare di uscire da quella manciata di vie a loro destinate, costretti a
vivere murati in un angolo della loro città e, per citare le parole di Szpilman, costretti a: "desiderare la parte di
via dall'altra parte del muro, come se quella parte di via fosse sempre migliore".
Potete vedere scene di ferocia, dove soldati tedeschi picchiano, uccidono e deportano esseri umani come se fossero solo
carne da macello, come se fossero solo un trastullo nato per farli divertire, per sfogare la loro collera e le loro perversioni
omicide.
Vedendo queste immagini le finalità di questo sito dovrebbero essere chiare come non mai: ricordare, vedere, studiare,
curiosare e capire cosa è avvenuto all'epoca della vicenda di Szpilman. Ricostruire la vita di Szpilman negli anni dell'occupazione
nazista della Polonia significa calarsi in quell'incubo, sentirne il peso dell'oppressione, sentire il senso di costrizione
dato da quelle mura, vivere nel perenne terrore di una deportazione, scorgere l'orrore della miseria che viveva nel ghetto,
provare la stessa ansia nel fuggire e nel nascondersi e cercare di sopravvivere contando solo sulle proprie forze che ora dopo ora ti abbandonano sempre più.
Studiare e ricostruire la vicenda di Wladislaw Szpilman vuol dire in primo luogo ricordare, riportare i fatti a conoscenza,
riportare la storia alla memoria. Perchè ricordare è il primo passo per evitare che orrori come quelli commessi sessant'anni fa non
si ripetano più!
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