Frutto della fantasia popolare, spacciate per fatti realmente accaduti, le leggende metropolitane sono delle storie bizzarre e inverosimili che si diffondono a macchia d'olio attraverso il passaparola verbale, la tv, la radio e, negli ultimi tempi, anche e soprattutto attraverso i social media. attraverso il passaparola verbale, la tv, la radio, e, negli ultimi tempi, anche e sopratutto i social media. L'aspetto più straordinario di questo fenomeno è dato dal fatto che chi diffonde queste storie, solitamente è incosapevole del fatto che si tratti di pura fantasia. tutti noi, almeno una volta nella vita, siamo stati veicolo di diffusione di una leggenda metropolitana.
Alcune storie traggono origine da antiche leggende, come per esempio quella riguardante il mostro di Lochess. I primi avvistamenti della creatura risalgono al 1933, ma pare che nelle zone limitrofe al lago si parlasse del mostro già secoli prima. In molti hanno cercato le prove della sua esistenza, con metodi spesso molto fantasiosi, ma i risultati ottenuti sono stati molto deludenti.
L'ambiente universitario e studentesco, in generale, ha contribuito in misura esponenziale alla nascita di molte leggende come quella della studentessa che svegliandosi al mattino scopre il cadavere della sua compagna di stanza, uccisa a pochi metri da lei durante la notte. In Italia tema privileggiato è quello degli esami di maturità.
Cinema, televisione e mass media in generale, sono sempre stati incuriositi da queste bizzarre storie. "Urban Legends" è un film del del 1988, ambientato in un campus universitario e basato su alcune delle leggende metropolitane più diffuse. La serie di film "The ring", prende spunto, invece, da una storia giapponese legata ad una videocassetta assassina. In televisione, gli speciali di Halloween de "I Simpson" fanno spesso la parodia di queste storie. Il telefilm "Supernatural", inoltre, ha messo in scena le leggende metropolitane più paurose e truculente come quella di Bloody Mary. Ma il cinema è stato anche oggetto di leggende metropolitane, come per esempio la famosissima commedia anni '80 "Tre scapoli ed un bebè" dove in un fotogramma compare il fantasma di un ragazzino morto suicida.
La storia della musica, invece è scritta in gran parte da leggende metropolitane, ogni musicista degno di questo nome è stato argomento di qualche strana storia. In qualche modo tutti i bluesman o jazzisti più famosi devono le loro abilità a un patto stipulato con il diavolo, quasi sempre in un incrocio tra strade di campagna o in un cimitero. Paul McCartney componente dei Beatles sarebbe morto in un incidente stradale nel 1966 e successivamente sostituito da un sosia, mentre il deceduto Elvis Presley, sarebbe stato avvistato innumerevoli volte dopo la sua morte.
Le leggende metropolitane nascono spesso, anche dalle paure delle persone. In Italia si sente spesso parlare della scomparsa di donne mentre provano degli abiti all'interno dei camerini dei negozi cinesi. Per un certo periodo si è diffusa la voce che un malintenzionato applicava delle lamette negli scivoli delle piscine pubbliche. Così come per decenni si diceva che fuori delle scuole alcuni spacciatori distribuivano ai bambini figurine e tatoo contenenti LSD o altri tipi di droghe. Queste sono solo alcune leggende che circolano ormai da decenni e nonostante sia ampiamente dimostrata la loro infondatezza, c'è sempre qualcuno pronto a crederci e a diffonderle. Con l'avvento dei social media poi, il fenomeno si è ingigantito ulteriormente e le dicerie più strambe sono capaci di diffondersi nel giro di poche ore in tutte le parti del globo.