Sull’onda del clamore internazionale destato dal processo contro Adolf Eichmann, impiccato a Gerusalemme nel 1962, la Germania, in special modo il tribunale di Francoforte sul Meno, è costretta ad aprire una serie di procedimenti penali contro cittadini nazisti tedeschi, fra i quali Dietrich Allers e Josef Oberhauser, per i crimini commessi in Germania ed in Polonia,e dalle quali erano emerse notizie relative alla Risiera e all’operato dell’EKR nel Litorale Adriatico.
Nel 1968 iniziano gli interrogatori che avvenivano a Trieste per rogatoria, condotti dal giudice Sergio Serbo, ai testimoni che, a partire dall’immediato dopoguerra e per quasi due decenni, la magistratura triestina si era ostinatamente rifiutata di ascoltare.
Il giudice Serbo nel marzo 1970 richiese ufficialmente l’apertura di un processo in Italia, in quanto sembrava che nuovo elementi fossero emersi sulla questione della Risiera.
Domenico Maltese (giudice del dibattimento del processo):
"Gli imputati erano in origine quindici. Cinque ufficiali identificati e gli altri, invece, erano subalterni che non sono stati, almeno allora, identificati. Erano Wirth, che era stato ucciso dai partigiani lungo la strada di Fiume. Hering, che era morto in circostanze imprecisate a Stoccarda. Stangl, che era stato condannato da un tribunale tedesco ed era morto in esecuzione di pena nel carcere di Düsseldorf. Allers, che era vivo (durante la fase istruttoria), ma al momento dell'inizio del processo era deceduto, e quindi si dovette dichiarare non doversi procedere nei suoi riguardi. E Oberhauser, che era praticamente l'unico imputato vivente. E quindi il processo è stato condotto contro Joseph Oberhauser"
Quest’ultimo era uno dei comandanti della Risiera, Allers era suo diretto superiore fin dai tempi della T4, il centro organizzativo dell’ “operazione eutanasia” dei minorati mentali e fisici della Germania e dell’Austria. Il personale della T4 passa in Polonia ove, nel quadro della “soluzione finale”, organizza i campi di sterminio di Treblinka, Sobibor, Belzec. Terminato il proprio compito in Polonia, questa gente (tra loro c’è Franz Stangl, il “Boia di Treblinka” ed Erwin Lambert, specialista nella costruzione di forni crematori) viene inviata e si stabilisce a Trieste.