Il processo si apre il 16 febbraio 1976. In fase istruttoria si era stabilito un distinguo molto ambiguo fra “vittime innocenti” e “vittime non innocenti”. Per “non innocenti” si intendono le medaglie al valore, i partigiani, combattenti per la libertà, massacrati a colpi di mazza o con il gas.
La sentenza viene emessa il 29 aprile 1976, a trent'anni di distanza dai fatti, con la gabbia degli imputati vuota: parecchi di essi erano stati giustiziati dai partigiani, altri deceduti per cause naturali. Allers muore nel marzo ‘75.Oberhauser è rimasto a vendere birra a Monaco. La giustizia italiana non ne ha chiesto l’estradizione in quanto gli accordi italo-tedeschi che regolano questo istituto si limitano ai crimini successivi al ’48. Il processo si è comunque concluso con la condanna del birraio all’ergastolo. In precedenza era morto Stangl. Wirth, nonostante lo sdegno dello stesso Consolato generale tedesco, riposa in pace sulle sponde del lago di Garda, nel cimitero di guerra germanico di Costernano, XV campo, tomba 716.
Deposizione resa ai giudici di Francoforte da Allers e Oberhauser.OBERHAUSER:
Io ero il comandante del campo della Risiera e mi occupavo del
rastrellamento e della
detenzione di partigiani ed ebrei, secondo gli
ordini che avevo ricevuto. Poi disponevo il loro
trasferimento in Germania. Se facevano un’altra fine io non lo so, io di notte dormivo.
ALLERS: Non ho mai avuto sentore di alcuna uccisione avvenuta nel comprensorio della Risiera. Sono venuto a conoscenza, nelle ultime settimane prima della disfatta, che nel comprensorio si sarebbe trovato un forno crematorio. Se mi si afferma che nella Risiera venivano rinchiusi ebrei io rispondo che, nel periodo della mia attività, non ne sapevo nulla. In quel comprensorio erano sistemati i cavalli: siccome io occasionalmente cavalcavo… era a tale scopo che frequentavo la Risiera.
Sergio Serbo (giudice istruttore del processo):
"La difficoltà (dell'indagine) stava nel
vuoto, vuoto d'archivio.. Non c'era nulla, era già stato tutto depurato. Il
Governo militare alleato non aveva lasciato traccia di nulla. Avevo chiamato,
per sentirmelo confermare, funzionari del governo militare alleato: no dottore,
fu la risposta, lei era qui nell'estate del 1954? Sì… e allora ricorderà che a
un certo punto è stato bruciato tutto proprio su una terrazza che sta
dirimpetto all'aula penale del tribunale. Obiettivamente non c'era niente
perché tutto era stato fatto sparire"