MONUMENTO NAZIONALE

Il Movimento di Liberazione (IRSML), subito dopo la fine della guerra si occuperà della raccolta di materiale storico che servirà sia per le indagini sui crimini della Risiera, sia per il riconoscimento del monumento. Sarà proprio il presidente dell'IRSML, Ercole Miani ad inoltrare la richiesta formale al Comune nei primi mesi del 1963. La risposta del Comune di Trieste nell'aprile 1964 comunica che la domanda è stata accolta, ma è necessaria una relazione sul valore storico e artistico dell'edificio, per porre la questione al Ministero della Pubblica Istruzione. Grazie all'interessamento del Senatore Piero Califfi, presidente dell'Associazione Nazionale Ex Deportati Politici, allora vicesegretario al Ministero della Pubblica Istruzione, nel marzo dell'anno successivo la richiesta è stata accettata. Il 14 aprile 1965 viene emanato il decreto che pone il vincolo di interesse storico su una piccola parte dello stabilimento, la stessa che il giorno successivo verrà proclamata Monumento Nazionale dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. L'area tutelata (nella foto) comprende l'edificio delle celle e la corte interna solo in corrispondenza dell'impronta del forno; sono quindi esterni l'edificio delle camerate e il mulino, pur essendo adiacenti, e tutto il resto del complesso.

 

 

Decreto dell'ex Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat

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