Varsavia
Il Ghetto di Varsavia: I sopravvissuti si mettono in salvo

Macerie in via Gesia, a terra i materassi usati da alcuni per potersi lanciare dalle finestre
-foto d'epoca-

I sopravvissuti si mettono in salvo

Il gruppo dei combattenti di Marek Edelman uscì dal Ghetto attraverso le fogne il 10 maggio.
Non tutti poterono salvarsi: nel camion che li aspettava fuori del Ghetto riuscirono a salire soltanto la metà dei fuggitivi. La fuga organizzata da Zuckermann e Kazik mise in salvo Edelman e alcuni scampati al massacro di via Mila.
La battaglia nel Ghetto continuava affievolendosi sempre di più. Oramai non c'era più un comando che potesse dirigere le operazioni, non c'erano più munizioni sufficienti.
Si combatteva in modo isolato. Cionostante i nazisti registrarono perdite. Il 13 maggio ad esempio cinque nazisti furono colpiti, due morirono, in un disperato scontro che laconicamente Stroop segnala: "Il 13 maggio è stato caratterizzato dalla furiosa resistenza degli insorti, principalmente ragazzini e ragazzine". Altri cinque nazisti furono feriti o uccisi il 14 maggio.


Le macerie degli uffici dello Judenrat di Varsavia.
-foto d'epoca-

Il 16 maggio Stroop decise che l'azione doveva considerarsi terminata il segnale della morte del Ghetto sarebbe stata la distruzione della Sinagoga. Il 16 maggio alle 20 e 15 il Tempio venne fatto saltare in aria con cariche di dinamite.
Stroop ricordò in questo modo l'atto finale della battaglia del Ghetto:
"Io e il mio Stato Maggiore stavamo ad una certa distanza. Avevo tra le mani il comando elettrico che avrebbe fatto detonare tutte le cariche simultaneamente.
Jesuiter ordinò che si facesse silenzio. Guardai i miei coraggiosi ufficiali e soldati stanchi e sporchi le cui figure si stagliavano sullo sfondo delle fiamme degli incendi.
Urlai ‘Heil Hitler’ e spinsi il bottone. Con un rumore di tuono ed una esplosione assordante si innalzò una colonna di fumo verso il cielo come un indimenticabile tributo al nostro trionfo contro gli ebrei.
Il Ghetto di Varsavia non esisteva più. La volontà di Adolf Hitler e di Heinrich Himmler era stata fatta".

Nei giorni successivi il 3° Battaglione del 23° Reggimento di Polizia sostituì le truppe che avevano condotto a termine il massacro. Ancora un mese dopo il 19 giugno si registravano combattimenti. Gli ultimi bunker vennero scoperti nel luglio 1943.
La battaglia della ZOB era finita ma la pagina di storia scritta dalle donne e dagli uomini del Ghetto era stata appena scritta: nessuno si era lasciato uccidere come pecore al macello, la battaglia per la dignità era stata vinta dagli insorti.

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