Varsavia
Il Ghetto di Varsavia: 184 calorie al giorno

Bambini dormono all'adiaccio
nel Ghetto di Varsavia
-foto d'epoca-

Sopravvivere con 184 calorie al giorno

La chiusura del ghetto permise ai nazisti di esercitare un controllo totale sulla vita dei suoi abitanti che, ormai, dipendevano in tutto da ciò che passava attraverso le sue porte. Già nel maggio 1940 l'allora comandante delle SS e della Polizia di Sicurezza del Governatorato Generale, aveva sostenuto che l'aumento del numero degli ebrei concentrato nel ghetto rappresentava un problema serio: farli morire di fame sarebbe stata una questione assai lunga. C'era dunque un progetto preciso: uccidere per fame il più alto numero di ebrei. In proposito non vi sono dubbi.
La ripartizione delle calorie spettanti giornalmente a tutti gli abitanti di Varsavia era assolutamente chiara. I cittadini erano stati divisi in tre gruppi etnico-razziali: tedeschi, polacchi, ebrei. Ai tedeschi spettavano ogni giorno 2.613 calorie, ai polacchi 669, agli ebrei del ghetto 184. Se consideriamo che il fabbisogno calorico medio per un essere umano adulto è di 2.500 calorie diventa evidente che il progetto era eliminare per fame il maggior numero di polacchi e di ebrei.


Il Ghetto di Varsavia, il cartello avverte
che l'area è infettata dal tifo.
-foto d'epoca-

Per gli ebrei c'era tuttavia necessità di rendere il processo di eliminazione più rapido possibile. La denutrizione combinandosi con le sempre più critiche condizioni igieniche determinate dalla sovrappopolazione avrebbe fatto il resto. Un calcolo che si rivelò ben presto esatto. In poco tempo scoppiarono devastanti epidemie di tipo petecchiale che uniti al freddo e alla fame spazzarono via migliaia di persone.
Nel gennaio 1942 furono registrati 5.123 decessi, nel maggio - che fu uno dei mesi più "fortunati" si contarono 3.363 morti. I primi a morire erano gli ammalati seguivano i vecchi ed i bambini.
Alla fine della primavera del 1942 il metodo della morte per fame aveva dato risultati eccellenti dal punto di vista dei nazisti. Il problema principale tuttavia era dato dalla lentezza che l'intero processo richiedeva.
Il completamento dei campi di sterminio e la volontà di eliminare l'ebraismo polacco in tempi rapidi, consigliò alle autorità naziste un cambiamento di sistema.

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