Varsavia
Il Ghetto di Varsavia: La battaglia: 23 aprile 1943

Un ebreo esce esausto dal bunker
-foto d'epoca-

La battaglia del 23 aprile 1943

Il quinto giorno di combattimenti rappresentò una svolta. Stando al diario di Stroop, Himmler ordinò - attraverso il capo della polizia e delle SS Krüger - di procedere alla distruzione del Ghetto di Varsavia con "la più grande severità e con spietata tenacia".
Nel linguaggio himmleriano questo significava che Stroop aveva finalmente le mani libere. Non doveva più curarsi di installazioni industriali da preservare o di lavoratori da trasferire. Il Ghetto doveva essere distrutto insieme ai combattenti.
Stroop divise tutta l'area in 24 sezioni affidando ciascuna ad una squadra di ricerca formata dai commandos delle SS. Dividendo in questo modo il Ghetto Stroop intendeva setacciare palmo a palmo tutta l'area e scoprire ogni rifugio.
Particolarmente su via Lezno, via Nowolipie e via Karmelicka si concentrarono gli sforzi delle squadre tedesche. Stando al diario di Stroop si stava dando fuoco metodicamente a tutto il Ghetto.


Prigionieri ebrei sono costretti a scavare per aprire un bunker
-foto d'epoca-

Ma la resistenza non si affievoliva.
Stroop si lamenta del fatto che i combattenti della ZOB aspettano di avere i nazisti vicinissimi per aprire il fuoco con pistole e carabine, che ci sono ancora tiratori sui balconi e alle finestre. Aree ritenute "bonificate" dagli ebrei all'improvviso nascondono nuovamente resistenti.
In più un inquietante tentativo di sortita mette in allarme i nazisti. Una squadra di di ebrei è uscita dai rifugi di via Nowolipie e ha tentato di dare l'assalto al comando della Gestapo di via Zelazna. Gli attaccanti sono stati tutti uccisi ma la sortita rivela una inaspettata capacità di difendersi attaccando.
Alla fine della giornata Stroop è riuscito a catturare altri 3.500 ebrei. Secondo i suoi calcoli dall'inizio delle operazioni è riuscito ad avviare verso i treni della morte 19.450 ebrei.

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