Benvenuti
Questo sito è nato come progetto per il corso "Introduzione agli
studi storici - metodologia della ricerca storica".
Il nostro obiettivo è quello di poter fornire un piccolo spunto per un'analisi e
una riflessione sulle opere di Pasolini e sull'importanza che ancora oggi ha il suo messaggio filosofico e politico.
Non è soltanto un sito consultabile a scopo didattico ma
può anche diventare un luogo di incontro per coloro che vogliono, grazie alla
produzione artistica di Pasolini, riflettere sulle problematiche dell'Italia di oggi... sui valori
presenti o assenti nella nostra società che ormai è inevitabilmente conforme al
capitalismo esasperato ed egoistico che il pensiero lungimirante e sensibile di
Pier Paolo Pasolini ha colto più di trenta anni fa.
Come abbiamo lavorato
E' stata fonte d'ispirazione la visione del Film-documentario di Laura Betti: "Pasolini e la ragione di un sogno".
Data la vastità della produzione artistica di Pasolini, è risultata impegnativa
la scelta delle tematiche adatte al nostro scopo, ma abbiamo operato
selezionando gli argomenti da noi ritenuti essenziali e soffermandoci sulla lettura di articoli,
trascrizioni di interviste e raccolte dei saggi di Pasolini.
Il Marxismo secondo Pier Paolo Pasolini
“La presa di contatto con il sottoproletariato l’ho avuta
attraverso le lotte tra i braccianti e i padroni, in un sopravvivente
feudalesimo del Friuli. Io sono stato dalla parte dei braccianti ed è attraverso
questa specie di scelta istintiva che poi ho preso la mia strada, la strada del
marxismo, dell’opposizione totale alla mia società”
Come
sono diventato marxista?
Ebbene… andavo tra fiorellini candidi e azzurrini di primavera,
quelli che nascono subito dopo le primule,
– e poco prima che le acacie si carichino di fiori,
odorosi come carne umana, che si decompone al calore sublime
della più bella stagione –
e scrivevo sulle rive di piccoli stagni
che laggiù, nel paese di mia madre, con uno di quei nomi
intraducibili si dicono “fonde”,
coi ragazzi figli dei contadini
che facevano il loro bagno innocente
(perché erano impassibili di fronte alla loro vita
mentre io li credevo consapevoli di ciò che erano)
scrivevo le poesie dell'”Usignolo della Chiesa Cattolica”;
questo avveniva nel '43:
nel '45 “fu tutt'un'altra cosa”.
Quei figli di contadini, divenuto un poco più grandi,
si erano messi un giorno un fazzoletto rosso al collo
ed erano marciati
verso il centro mandamentale, con le sue porte
e i suoi palazzetti veneziani.
Fu così che io seppi ch'erano braccianti,
e che dunque c'erano i padroni.
Fui dalla parte dei braccianti, e lessi Marx.
[…]
(di
Pier Paolo Pasolini, Poeta delle Ceneri in Bestemmia - Poesie disperse II