Christian Wirth

Nacque nel 1885 e studiò carpenteria in una scuola professionale. Combattè nella Prima Guerra Mondiale meritandosi numerose alte decorazioni. Alla fine del conflitto entrò in polizia e, anche sotto il regime democratico di Weimar, divenne famoso per i suoi brutali metodi di interrogatorio. Iscritto al partito nazista nel 1931, lavorò a Stoccarda alla sezione polizia di sicurezza della Gestapo sino al 1939. Alla fine del 1939 divenne specialista del "Programma T4", il progetto di Hitler per l'eliminazione fisica di disabili, disturbati mentali e malati incurabili. In questa mansione sperimentò per primo l'utilizzo di camere a gas. Nel 1940 venne promosso ispettore generale delle installazioni dedicate all'eliminazione degli "inadatti alla vita". Nel 1941 venne assegnato a Lublino dove costituì il primo centro di eutanasia al di fuori della Germania. Creò poi cinque campi di sterminio, tra questi il primo in assoluto a Chelmno ed il più efficiente a Belzec. Sovrintendente dei campi di Belzec, Sobibor e Treblinka in stretta collaborazione con Odilo Globocnik capo delle SS del distretto di Lublino fu responsabile dell'eliminazione di circa un milione e cinquecentomila ebrei. Alla fine del 1943 quando il campo di Belzec venne chiuso Wirth venne promosso e inviato in Italia per accelerare la deportazione degli ebrei italiani. Dalla fine del '43 al maggio del '44, fu quindi comandante della risiera di San Sabba a Trieste. Il 26 maggio '44 Wirth fu ucciso dai partigiani jugoslavi in un 'imboscata ad Erpelle, un piccolo paese sull'altopiano carsico poco fuori Trieste.

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