Il katakana come nello hiragana ogni carattere non corrisponde ad un fonema vocalico o consonantico, ma a un'intera sillaba ( ad eccezione di /n/ /a/ /i/ /u/ /e/ /o/ ) . Vi sono sillabe formate da una sola vocale, o da consonante e vocale; si dividono tradizionalmente in sillabe pure, impure, semipure, contratte.
Il katakana è utilizzato per molte cose, tra cui trascrivere termini "stranieri" (non giapponesi).
Però c'è un problema, i suoni disponibili nel giaponese non sono flessibili come in altre lingue,
quindi le parole trascritte da una lingua straniera al giapponese spesso saranno differenti dall'originale.
Facciamo degli esempi:
Nota: per le vocali lunghe bisgnorà utilizzare "ー" per indicarne la lunghezza.
"Cake"(torta in italiano) diventa: "ケ"(ke) + "キ" (ki) però notiamo che la vocale /a/ di cake è lunga, quindi il risultato finale di "cake" sarà : " ケーキ "
"Woman", siccome in giapponese non c'è il suono /wu/, in katakana diventerà:
" u-man": "ウ"(u) ー "マ"(ma) "ン"(n) ", quindi donna sarà; "ウーマン"
Oltre per le parole straniere il katakana è utilizzato anche per :